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Intoxication au chlore : symptômes et traitements

Intoxication au chlore : symptômes,dangers et prévention expliqués

CAPITALE – 3 juin 2024 –

L’intoxication au chlore est un sujet préoccupant,surtout en période estivale où les piscines rouvrent leurs portes.Cet article explore les symptômes, les dangers potentiels et les mesures préventives à adopter. En se basant sur l’expertise de Carlo Locatelli, de la Société Italienne de Toxicologie (Sitox), nous décryptons les causes de l’intoxication, ses effets sur la santé, et comment éviter les risques, en mettant en avant l’autorité des experts pour vous informer et protéger. Pour aller plus loin, découvrez les conseils pratiques et les gestes à adopter en cas de suspicion d’intoxication.

2025-06-03 15:12:00

Bruciore agli occhi, pelle irritata, tosse. A volte anche mal di stomaco, vomito e sangue nelle feci. In alcuni casi possono subentrare sintomi più gravi come difficoltà respiratorie, broncospasmo, dispnea, ipossia. Le intossicazioni da cloro non sono da sottovalutare, anche perché non sono affatto rare. Purtroppo non è un caso isolato quanto avvenuto ai cinque bambini che domenica scorsa sono finiti in ospedale dopo un bagno in una piscina in un impianto nella zona della Borghesiana, alla periferia della Capitale. “Le intossicazioni da cloro sono molto frequenti, specialmente in questo periodo dell’anno, quando riaprono le piscine”, conferma Carlo Locatelli, past president della Società Italiana di Tossicologia (Sitox) e responsabile della UO Tossicologia del Centro Antiveleni Maugeri di Pavia, Centro Nazionale di Informazione Tossicologica.

I primi segnali

“Bisogna fare attenzione ai primi segnali, specialmente nei casi in cui vi è un interessamento dell’apparato respiratorio, che molto spesso riguarda bambini già vulnerabili, come gli asmatici”, sottolinea l’esperto. “In questo caso è importante intervenire prontamente”, aggiunge. Non ne sono immuni neanche gli adulti, anche se le intossicazioni da cloro più frequenti che li riguardano sono quelle che avvengono all’interno delle mura domestiche. “Molto spesso con gli adulti ci capita di dover affrontare casi di intossicazione da cloro legati alla cattiva abitudine di mescolare insieme prodotti per la pulizia di casa, come candeggina, acido muriatico o altro”, aggiunge Locatelli.

Il lato “buono” del cloro

Il cloro, tuttavia, non va considerato un nemico assoluto. “In realtà, piccole quantità di cloro sono presenti in tutti noi” spiega Locatelli. Insieme al sodio, il cloro infatti partecipa alla regolazione del bilancio di fluidi e di elettroliti nell’organismo. Inoltre è un componente fondamentale degli acidi del succo gastrico. Il cloro viene anche assunto dall’organismo soprattutto attraverso il comune sale da cucina (il cloruro di sodio). Inoltre è presente in molti alimenti di origine vegetale, in particolare le alghe, la segale, i pomodori, la lattuga, il sedano e le olive. “Il cloro è poi fondamentale per la pulizia dell’acqua”, spiega Locatelli. “Per questo è presente anche in piccolissima parte nell’acqua che beviamo. Nelle piscine, invece, è fondamentale per la disinfezione, distruggendo agenti microbici che potrebbero contaminare l’acqua”, aggiunge.

I pericoli dell’inalazione

I problemi, invece, subentrano quando ne inaliamo concentrazioni elevate. E questo può succedere, non di rado, nelle piscine. “I prodotti chimici normalmente utilizzati per la disinfezione delle acque delle piscine, come ad esempio ipoclorito di sodio e di calcio, acido solforico, acido tricloroisocianurico, sono classificati come pericolosi perché in gran parte corrosivi”, spiega il presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), Alessandro Miani, il quale solleva crescenti preoccupazioni sul tema della sicurezza nelle piscine italiane. “Nel caso in cui ipocloriti e cloroisocianurati vengono a contatto con i correttori di acidità (acido solforico, cloridrico, ecc.) possono liberare cloro gassoso, gas tossico per inalazione responsabile di intossicazioni acute anche molto gravi. In pochi sanno – prosegue – che sostanze molto diffuse come cloro e ammoniaca causano nell’uomo gravi ustioni a naso, gola, occhi, trachea e grandi vie aeree anche solo dopo pochi minuti dall’esposizione, e provocano spesso tosse ed emissione di sangue con l’espettorato, oltre a conati di vomito e difficoltà respiratorie”. L’intossicazione cronica da cloro, inoltre, può portare a problemi quali “congiuntiviti, bronchiti croniche, disturbi neuropsichici, insufficienza renale. In caso di esposizione prolungata e massiccia si può arrivare a complicanze più gravi, come lesione delle vie aeree e malattie polmonari”, sottolinea Miani.

Prevenzione e cura

La buona notizia è che se si seguono le “regole” è possibile utilizzare il cloro in sicurezza. “I casi di intossicazione da cloro in piscina sono perlopiù legati a errori nella manutenzione: può succedere di mettere troppo prodotto o di utilizzarlo nel posto sbagliato, oppure ancora di non dare tempo al cloro di diluirsi correttamente nell’acqua…”, dice Locatelli. Bisogna dunque maneggiarlo con cura, seguendo pedissequamente le istruzioni contenute sulla confezione dei prodotti. Occhio al “fai da te”, specialmente nelle piscine private. “Infine, bisogna chiedere aiuto appena c’è il sospetto di un’intossicazione”, sottolinea Locatelli. “Non abbiamo antidoti in queste situazioni, ma la terapia sintomatica funziona molto bene. L’intossicazione da cloro – continua – non è quasi mai letale. Anche nei casi più gravi, come di crisi respiratorie, con un po’ di ossigeno, cortisone e all’occorrenza antistaminico è possibile risolvere il problema”. Con i bambini bisogna stare più attenti, suggerisce l’esperto. “Se in piscina sentite un forte odore di cloro e il bambino inizia a tossire in maniera insistente, meglio accertarsi con il gestore che sia tutto in ordine. In caso di sospetta intossicazione, è bene chiamare prontamente i soccorsi”, conclude.

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